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IL MASTER E UNA SERATA CHE SI RICORDA


di Membro VIP di Annunci69.it marisacrossdresser
25.11.2020    |    2.178    |    17 9.4
"Intanto il mio Padrone si era impossessato del culetto della mia amica e lo sditalinava con maestria tale da indurla a gemiti e grida sempre più clamorose, da..."
Quanto mi venne predetto nel mio precedente racconto ‘Iniziazione’ si verificò puntualmente. Mi impegnai tantissimo nell’affinare la mia femminilità, i tacchi a spillo diventarono normalità, il trucco era sapiente, il tono e il timbro della voce assai poco maschili. Mi sentivo pronta, iniziai ad incontrare maschi. Con mio grande stupore capivo che ai maschi piacevo, e molto; uscivano dal mio letto molto soddisfatti ed in me crebbe la voglia di averne tanti, sempre di più. Fu una vera ubriacatura che mi fece diventare una ninfomane mai appagata: bastava che un maschio, bello o brutto, giovane o vecchio, semplice o raffinato, mi dicesse che gli piacevo, e poco tempo dopo puntualmente faceva sesso con me.
E un giorno arrivò lui, uomo normale, maturo, educato; chiarì subito che era abituato ad essere Padrone e che quindi dovevo decidere rapidamente se accettare o no. Mi sembrava strano il passaggio dalla vita ‘altra’, dove ero manager carismatico e con leadership spiccata, ad uno status di sottomissione ed ubbidienza. Ma la cosa mi intrigava, anche perché andava un po’ scemando il livello di adrenalina che mi davano le varie decine di incontri con relativa monta: sapevo bene, ormai, che ero una troia fatta e finita. Volevo altro. E quindi accettai la sottomissione a Lui. Si rivelò un Padrone non estremo e poco ‘coreografico’; non sottoscrizione di un contratto, non rituale d’iniziazione alla schiavitù, non altri gesti clamorosi. Quando arrivava a casa dovevo diventare geisha premurosa e subito dopo schiava sessuale; dovevo sempre essere curatissima, ma con trucco, abiti ed aspetto da prostituta. La mia posizione era sempre a pecora: Lui passava da sonore cinghiate (si eccitava guardando il mio culo rosso) a penetrazioni con i vari oggetti che possedevo. Poi si passava al sesso orale: l’imposizione era di non toccare mai il suo cazzo, dovevo lavorare esclusivamente con la bocca, e venivo derisa se non riuscivo in tempi brevi ad assicurargli un’erezione poderosa. Alla fine iniziava la monta, lunga ed intensa, accompagnata sempre da apprezzamenti sul mio essere una vera puttana da marciapiede (per me eccitantissimo).
Nel corso delle lunghe chiacchierate fra noi mi aveva sempre detto che un giorno avrei dovuto soddisfare anche altre persone; ne avevo un po’ paura, ma ero la sua schiava e non c’erano alternative. E quel giorno venne: in verità l’ordine fu di trovare un’altra trav troia come me, perché voleva una serata a 4, con un suo amico. Proposi la cosa ad una sorellina amica con cui chattavo da tempo, e lei con entusiasmo aderì.
Venne prenotata una suite in motel; mi ci recai con largo anticipo, per prepararmi bene e con calma; di lì a breve arrivò la mia amica, e si preparò anche lei. Vi lascio immaginare i discorsi tra noi, la curiosità, l’attesa: mi sembrava troia almeno quanto me, ed è questo che Lui voleva. Ed infine arrivò col suo amico, un bell’uomo, anch’egli maturo. Dopo brevi convenevoli il mio Padrone, da regista consumato, iniziò ad assegnare ruoli a tutti. Io dovevo dare piacere al suo amico, che inizialmente mi accarezzò ovunque limonandomi a lungo; poi si spogliò indicandomi il suo cazzo da succhiare, ed iniziai uno dei pompini più lunghi della mia vita. Il porco godeva, ma era distaccato e poco partecipe, non accennava a volermi scopare e se ne stava lì con il cazzo nella mia bocca. Intanto il mio Padrone si era impossessato del culetto della mia amica e lo sditalinava con maestria tale da indurla a gemiti e grida sempre più clamorose, da femmina in estasi. Visto che l’amico era ormai non partecipe, il Padrone ordinò a lei e me di succhiarlo, in due. Puntualmente ci dedicammo al suo cazzo; dopo un minuto Lui grida ‘troieeee, mi state già facendo venireee’, e subito dopo riempì di sborra la bocca della mia amica. E a lei non parve vero girarsi verso di me e baciarmi in bocca, dove depositò la sborra appena ricevuta. Quel bacio così perverso fu eterno, ma noi femmine non eravamo paghe, e poi ci piaceva esibirci davanti a quei due maschi. Iniziammo quindi ad avvinghiarci, toccarci, succhiarci reciprocamente in un favoloso 69. E lei mi regalò un orgasmo eccelso; poi, non paga, mi disse ‘adesso tocca a me godere, troia girati’. In men che non si dica avevo dentro il suo clito che mi stantuffava con vigore, fino al suo orgasmo. Come sottofondo sentivamo i commenti dei due maschi ‘guarda che troie’ ‘sono proprio due cagne da monta’, ecc ecc.
I maschi con fare improvviso se ne andarono, io e la mia amica restammo lì a lungo, estenuate ma totalmente appagate da una serata veramente alternativa. Quando ce ne andammo ci ripromettemmo di ripetere serate così, ma purtroppo per motivi di lavoro lei andò via dall’Italia dopo poco tempo, e non è più tornata.
E il master? Nacquero presto incomprensioni e modi diversi di vedere le cose. Anche lui appartiene al passato....

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